Fin dalle sue origini, la moda è stata capace di sintetizzare alcuni segni distintivi delle epoche e della società. Attraverso tessuti e modelli differenti, sono stati creati capi d’abbigliamento o accessori che sono diventati iconici. Emblemi di eleganza, innovazione e glamour. È questo il caso del cappello femminile a tesa cascante: la famosa cloche. Quali sono le sue peculiarità e i tratti distintivi che l’hanno resa da subito amata?
Ieri come oggi i capi di abbigliamento e gli accessori che si scelgono possono raccontare molto dell’identità, dell’immagine di una persona. La moda sotto questa prospettiva ha sempre saputo trasformarsi in fenomeno sociale ed entrare in profonda connessione con la quotidianità. Ci sono poi alcuni oggetti che sono diventati nel tempo dei veri e propri emblemi. Simboli di un’epoca, di determinate qualità, di eleganza e grazia. Un esempio che incarna questi fattori è il cappello femminile a tesa cascante: la ormai nota cloche.
Il successo e l’apprezzamento riscontrato a ogni latitudine hanno reso questo accessorio un’icona indiscussa di stile. È quel filo diretto con i ruggenti anni venti del millenovecento che riconduce la mente a precise associazioni di immagine. Per potersi avvicinare a questi elementi occorre però saper riconoscere le tipicità uniche che inseriscono un cappello da donna in questa ambita categoria. La conoscenza è dunque il primo passo se si desidera la propria immagine all’innata grazia ed eleganza che l’accessorio emana.
La cloche: il cappello da donna elegante e glamour
La particolarità che rende da subito identificabile questo modello è la sua caratteristica forma a campana. Questo dettaglio era stato definito per essere in controtendenza rispetto ai cappelli da donna in voga nei periodi precedenti. La tesa cascante incornicia infatti il volto della consumatrice che lo calza come una seconda pelle. Per indossarlo la donna è chiamata a calarlo sulla testa tirando la stoffa fin quasi sugli occhi.
La caratteristica influisce anche sull’apparenza dello sguardo e implicitamente sul portamento della persona. Quest’ultima difatti, una volta indossato l’accessorio, deve mantenere alto il mento per poter osservare o dialogare con l’interlocutore. Il cappello a cloche si contraddistingue anche per i materiali utilizzati e per la procedura di creazione. Per quanto riguarda i tessuti in origine il prodotto veniva realizzato quasi esclusivamente con materiali che fossero in grado di garantire una certa rigidità. Tra i più richiesti vi erano il feltro oppure la lana cotta.
Anche la lavorazione si configura come un’operazione speciale. La parola d’ordine è sempre stata la personalizzazione. Ecco quindi che per ottenere una cloche su misura perfettamente calzante per la donna, il cappello viene lavorato per mezzo di una specifica testa di legno. In alcuni casi al posto di questo attrezzo può essere scelto uno strumento in alluminio.
Richiamarsi al passato per un fascino senza tempo
Un altro fatto che merita una menzione speciale è l’evoluzione che ha vissuto il cappello cloche nel corso degli anni. Se all’inizio la caratteristica principale era la semplicità, finanche un certo rigore d’aspetto, nel corso del tempo questo è cambiato decisamente. È così che, già negli anni d’oro della sua diffusione, il modello si è arricchito di dettagli e accessori pensati per valorizzarlo. Lustrini, frange, nastri di raso sono solo alcune delle possibilità studiate per conferire un’allure ancora più incisiva a chi indossa la cloche.
Al giorno d’oggi perciò richiamarsi a questo cappello dalla tesa cascante può costituire un valore aggiunto al proprio stile sotto molteplici punti di vista. La donna che sceglie la cloche può così rendere omaggio a un immaginario in cui la femminilità era affine al mistero e alla seduzione. Sotto altri aspetti abbinare il prodotto allo stile odierno permette di enfatizzare la propria identità legandola a un’eleganza che ammalia ed è evergreen.