Gonnellini tahiti: come è fatto il pareo? Quando si indossa? Quanto costa?

Il pareo è un indumento tipico della Polinesia, particolarmente diffuso nella zona di Haiti e si tratta di un tessuto, più o meno ampio, che può fungere sia da abito lungo che da gonna a seconda delle dimensioni e dell’allacciatura. Versatile, colorato e ormai estremamente di moda anche in Occidente, il pareo viene spesso usato anche dagli uomini, almeno nelle versioni più corte, quale sorta di pantaloncino estivo. Ed è comunque un indumento prettamente estivo da sfoggiare in spiaggia o comunque nelle zone di mare, e che ha caratterizzato molti film ambientati in luoghi esotici a partire dalla fine degli anni ’30.

Breve storia del pareo

Era il 1937 quando Omar Kiam, stilista di origini texane e messicane, dovette creare un capo di abbigliamento per l’attrice Dorothy Lamour, che già aveva recitato in film dalle ambientazioni esotiche, per la pellicola Uragano. Dopo di lei, il pareo conobbe un boom ulteriore grazie anche a dei musical interpretati da cantanti del calibro di Elvis Presley e, tra gli anni ’50 e ’60, ebbe la definitiva consacrazione a capo irrinunciabile da spiaggia.

Simbolo dell’estate e del glamour, sexy ma anche estremamente pratico, il pareo va benissimo come copricostume ma anche come elemento unico dell’outfit e consente una serie di allacciature e soluzioni diverse che possono valorizzare un fisico più o meno asciutto o slanciato, ma sempre con la leggerezza e la freschezza che lo contraddistinguono. Può essere realizzato in cotone naturale o in poliestere, ma anche in seta e, se i modelli più semplici hanno un costo di poche decine di euro, i modelli più esclusivi creati da stilisti d’eccezione possono arrivare anche ad alcune centinaia.

Un pareo per ogni esigenza

Di base, il pareo è rettangolare e si drappeggia intorno al corpo per poi essere chiuso con un nodo. Nonostante la sua forma molto semplice e le linee essenziali, vi sono molti modi per indossarlo, in primis come abito intero: è sufficiente allacciarlo dietro al collo e avvolgerlo in vita per fare una seconda allacciatura: si tratta di un modo elegante e sobrio per creare un abito estivo da indossare in un locale o in spiaggia se non si desidera fare il bagno e si adatta bene a tutte le donne che preferiscano non mettere eccessivamente in mostra un seno troppo prosperoso, grazie alle linee morbide che crea la stoffa scendendo in vita.

L’abito intero può anche essere monospalla, un’alternativa per avere un outfit sexy e davvero originale, facendo passare i lembi superiori del capo sopra una sola spalla lasciando scoperta l’altra.

Diverso è il discorso se si vuole che il pareo diventi una gonna o un copricostume: in questo caso, vi è sia la versione lunga (adatta ai fisici slanciati) che quella corta (da prediligere se l’altezza non è eccessiva). Indossare un pareo come una gonna longuette è semplice perché basta legarlo in vita in maniera analoga all’abito, mentre per farlo diventare minigonna va solo piegato a metà a formare un triangolo e allacciato di lato creando persino uno spacco.

I colori del pareo

Come già accennato, il pareo è un elemento di stile tipicamente estivo che può avere colori sgargianti ma anche più sobri: per un’occasione serale si può utilizzare sia una classica tinta unita di colore scuro, sia giocare con contrasti e figure geometriche dove il classico nero si può alternare al bianco o persino ad altri colori più chiari.

A parte queste occasioni particolari, in spiaggia o nelle località marine sono quasi imperative le tinte che mettano in evidenza l’abbronzatura: i colori fluo sono certamente i migliori: giallo, arancio e verde sono dei must, ma anche sfumature quali il viola e soluzioni multicolore sono estremamente personalizzabili.