Pietra preziosa azzurra: qual è? Che caratteristiche ha? E’ usata in gioielleria?

Il fascino delle pietre cattura l’interesse di molte persone grazie alla bellezza delle svariate forme e dei colori che le rendono così uniche e particolari. Se anche tu appartieni ai veri amanti, in questa guida andremo a parlare nello specifico della pietra preziosa azzurra, approfondendone le caratteristiche e l’uso che se ne fa per quanto concerne i gioielli e chissà, magari potrai decidere di prenderne una anche tu.

L’acquamarina o pietra preziosa azzurra: le caratteristiche

Se ti stessi chiedendo da cosa deriva il nome “acquamarina”, deve l’origine etimologica al sostantivo latino “aqua” e dall’ aggettivo “marinus”. È la pietra preziosa azzurra per eccellenza ed è una delle più colorate tra quelle appartenenti alla famiglia del minerale berillo. In base alla quantità di ferro contenuta al suo interno, le tonalità variano dall’azzurro chiaro al verde acqua per finire a volte, anche se di rado con il blu. Si può comunque affermare che più la pietra risulta di un colore tendente all’azzurro scuro, maggiore sarà il suo valore. Inoltre presenta una consistenza molto dura e una luminosità molto simile a quella presente nel vetro. Questa pietra deve la sua composizione ai silicati e all’alluminio, portando con sé anche alcune tracce di altri minerali ed è spontaneamente presente in natura sotto le sembianze di cristalli di forma esagonale, raggiungendo a volte anche notevoli dimensioni. A tal proposito, possiamo ricordare come agli albori del Novecento, ne venne trovato un esemplare che ricopriva una lunghezza pari quasi a mezzo metro, per un peso complessivo di 110 kg. È possibile trovare questi giacimenti soprattutto in Brasile, ma anche in Pakistan, oltre i quattromila metri di altitudine e in Afghanistan, Madagascar, Mozambico, Zambia, Nigeria e alcuni luoghi appartenenti agli Stati Uniti.

L’impiego dell’acquamarina nei gioielli

Sin dagli albori delle civiltà come quella greca, egizia, assira e babilonese, la pietra azzurra veniva utilizzata per impreziosire i gioielli, venendo usata allo stato grezzo negli amuleti e nei pendenti, sia da sola che in associazione ad altre pietre meno rilevanti. Al giorno d’oggi è invece adoperata per adornare orecchini, anelli, bracciali, collane, spille, orologi e persino gemelli. Viene dunque impiegata nel campo della gioielleria a 360°, incastonandola ad essi e assumendo le forme più comuni come quelle a goccia, rotonde, quadrate o rettangolari. La peculiarità preponderante di questa pietra è la capacità di riflettere la luce due volte superiore a quella che la colpisce, assumendo inoltre sfumature differenti in base all’angolazione da cui si guarda. Proprio grazie a questa caratteristica viene maggiormente indossata durante la stagione più calda, valorizzandone così maggiormente l’aspetto grazie al maggior riflesso dei raggi solari. Come altri vantaggi, può essere sfoggiata anche senza particolari trattamenti e grazie all’abbinamento facile che si può fare con la maggior parte dei colori è una tra le più utilizzate.

Le proprietà

La pietra acquamarina è nota per essere ampiamente utilizzata nella cristalloterapia per donare pace sia al corpo che alla mente. Simboleggia l’amore e conferisce pace e felicità a chi la indossa; motivi per i quali spesso viene regalata alla sposa per le nozze. Come altri poteri le vengono attribuiti la capacità di regalare il successo, di incrementare la libertà, l’estro degli artisti e di incoraggiare la comunicazione e la crescita personale. Insomma un vero e proprio portafortuna.

La pietra acquamarina e le sue leggende

Oltre al colore tipico che rimanda a quello caratteristico del mare, come già affermava il noto Plinio, ricordando come fosse tanto più preziosa, tanto più si confondesse con esso, la pietra azzurra veniva considerata la pietra dei marinai. Infatti, nello sviluppo della mitologia romana, viene associata ad essi perché veniva adoperata contro l’ira di Nettuno e incastonata in un amuleto, allontanava la minaccia delle tempeste e dei venti, i quali avrebbero potuto causare annegamenti e naufragi, contribuendo così ad una navigazione tranquilla. Come gesto scaramantico spesso ne venivano gettati alcuni frammenti in mare, proprio per scongiurare le forze malefiche. Sempre secondo le leggende, si affidava un grande potere a questo genere di pietre per il fatto che si credeva venissero custodite dalle sirene all’interno di alcuni scrigni. Per quanto riguarda il pensiero dei pakistani invece, essi ritengono che per farne uso devono chiedere il permesso di prenderle alle fate per mezzo di riti di tipo sciamanico, possedendo esse il monopolio delle pietre preziose azzurre.

Cenni storici sulla pietra acquamarina

L’importanza assegnata alla pietra azzurra viene confermata dall’omaggio che la regina Elisabetta II d’Inghilterra aveva avuto dai brasiliani, ricevendo un copricapo adornato con delle acquemarine. A questo dato storico si associa l’evento ancora precedente, il quale aveva visto la moglie di Roosevelt, ricevere nell’anno 1935 un’enorme gemma del valore di 1847 carati. Come ultima curiosità, ma non per importanza, possiamo ricordare come a segnare il corso della storia di quella bellissima pietra, ne sia stato trovato un esemplare gigantesco da 10395 carati, portando il nome di Dom Pedro.

Possiamo dunque affermare che la pietra preziosa azzurra detta anche acquamarina, non solo presenti un aspetto incantevole ma sia anche davvero molto affascinante in quanto ricca di storia, mitologia e significati.