Protocolli sanitari: che cosa sono? Cosa prevedono? Chi li fa?
Il protocollo sanitario è uno strumento che assume un’importanza fondamentale dal momento che rappresenta un documento dell’attività lavorativa redatto del medico competente, nominato dal datore di lavoro. Questo documento stabilisce quale tipo di attività di sorveglianza sanitaria deve essere seguita, quali visite e con che periodicità. Scopriamo insieme nel dettaglio che cos’è un protocollo sanitario, a cosa serve e chi lo redige.
Che cosa sono i protocolli sanitari? A cosa servono?
Un protocollo sanitario è composto dall’insieme delle visite effettuate, dagli accertamenti eseguiti, delle informazioni sanitarie dei lavoratori contenute nelle cartelle cliniche e di tutte le decisioni e provvedimenti che il medico competente dispone, con l’obiettivo di assicurare la protezione sanitaria dei lavoratori da eventuali rischi sul lavoro.
Il protocollo sanitario, pertanto, viene definito dal medico competente sulla base di vari fattori di rischio specifici del luogo di lavoro. Mediante questo strumento, il medico competente assicura la sorveglianza sanitaria negli ambienti di lavoro, con l’obbligo di informare i lavoratori sui possibili rischi professionali a cui sono esposti, ai modi in cui si possono manifestare, del significato della sorveglianza sanitaria e dei risultati ottenuti dagli accertamenti.
L’azienda può decidere di fissare incontri formativi dedicati ai lavoratori con lo scopo di fornire informazioni utili oppure dare chiarimenti. Il protocollo sanitario, quindi, serve per mantenere sotto controllo la salute dei propri lavoratori contribuendo alla prevenzione di possibili infortuni o malattie professionali che possono verificarsi sul posto di lavoro.
Il lavoratore può consultare le informazioni che lo riguardano attraverso la cartella sanitaria e di rischio dove sono riportate le sue condizioni psico-fisiche, i risultati degli accertamenti e il proprio stato di idoneità. Dalla prima verifica eseguita dal medico del lavoro attraverso una “visita pre-assuntiva”, il lavoratore può essere considerato:
- idoneo;
- idoneo con prescrizioni: ovvero un lavoratore tutelato da particolari precauzioni oppure attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione;
- parzialmente idoneo: ovvero un lavoratore tutelato limitando l’esposizione ai rischi, esonerandolo da alcune mansioni;
- non idoneo: temporaneamente oppure in modo permanente.
Il protocollo sanitario può essere variabile o definitivo?
Il medico competente può aggiungere al protocollo sanitario esami clinici, biologici, indagini diagnostiche oppure decidere di modificarne la periodicità con lo scopo di migliorare la protezione dello stato di salute del lavoratore. Si tratta di un servizio molto flessibile, realizzato tenendo conto delle esigenze specifiche di ogni singola azienda.
Il medico competente possiede l’obbligo di aggiornare, qualora necessario, il protocollo. Ciò può avvenire nel caso in cui si dovessero presentare:
- delle modifiche del ciclo produttivo;
- nuovi possibili rischi in azienda;
- risultati e cambiamenti grazie alla sorveglianza sanitaria;
- problemi e criticità sui luoghi di lavoro nel corso dei colloqui con i lavoratori.
Chi redige il protocollo sanitario?
Nel protocollo sanitario sono riportati gli esami clinici e strumentali a cui vengono sottoposti i lavoratori insieme alla loro frequenza. Quest’ultima dipende dalla tipologia di attività lavorativa svolta e dai possibili rischi che ne possono derivare. L’INAIL e l’Ispettorato del Lavoro possono fare richiesta di questa documentazione tramite l’ATS di riferimento. L’assenza di tale documento può essere pesantemente sanzionata.
Riguardo gli accertamenti da compiere e la periodicità da rispettare, il medico competente deve considerare anche gli obblighi di legge che prevedono per alcune categorie di lavoratori scadenze fisse delle visite mediche. Queste ultime per legge devono essere effettuate annualmente, una periodicità che può essere modificata per motivi precisi sia dal medico competente che dall’organo di vigilanza.
Il protocollo sanitario può essere considerato una specie di linea guida necessaria per garantire la tutela della salute dei lavoratori di un’azienda. Non deve essere inteso come un sostituto delle visite mediche personali (effettuate mediante il proprio medico di base come indicato dal Ministero della Salute), ma piuttosto deve essere inteso come un documento redatto per legge in materia di sicurezza sul lavoro.
Tale documento, come abbiamo detto, può essere modificato o integrato dal medico competente che, a seconda delle caratteristiche specifiche del luogo di lavoro in cui si trova a operare, può prevedere l’aggiunta di altri esami clinici, biologici o indagini diagnostiche.